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“Yeah, I know you’re struggling right now
We all are – in different ways
It’s like a new world that we don’t even know
It’s hard to sleep…even harder to dream
But look: you’ve got 7 billion brothers and sisters all in the same boat
So don’t panic. Life has a way of surviving and going on and on…”

Dal testo di Don’t Give Up di Alice Cooper

Da alcune settimane è in heavy rotation “Don’t Give Up” il nuovo singolo di Alice Cooper, l’attore e cantante di Detroit che sta al rock come Tim Burton sta al cinema gotico.

L’incredibile performer dal trucco cadaverico, da 50 anni protagonista assoluto dello shock rock grazie ai suoi show spettacolari ispirati al mondo dell’horror, ha realizzato durante il lockdown uno dei progetti più riusciti e coinvolgenti. Un vero e proprio inno alla voglia di tenere duro e di andare avanti, nonostante le difficoltà di questo ultimo periodo.

Visto il tema del singolo, Alice ha pensato di realizzare un videoclip con il coinvolgimento dei suoi fan (i “minions” come li chiama lui) e attraverso i social network ha pubblicato un video. Una vera e propria chiamata alla armi per diventare protagonisti del video di “Don’t Give Up”.

Come? Bastava leggere il testo della canzone pubblicato in anteprima nel sito dell’artista, scegliere una parola del testo, scriverla su un cartello e condividerne la foto o il video.

Call to action chiara e azione facile da realizzare? Risultati garantiti!

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Qualcuno potrà dire che il video finale non ha nulla di innovativo, può anche essere vero, dopotutto musicisti che suonano ognuno da casa sua ripresi dalle webcam ne abbiamo visti tanti in questo periodo. Al punto che oramai tutti si sono abituati a questo tipo di estetica, anche se forse il lettori di Partecipactive probabilmente lo sono da anni!

Ma quello che fin’ora non avevamo ancora visto, era un artista in grado di coinvolgere oltre 20.000 fan in un videoclip in poco meno di due settimane.

Guardiamolo.

Ma la cosa più bella non è stato solo coinvolgere i fan, ma rendergli onore, oltre che nelle televisioni di tutto il mondo, anche nel sito con un tool che permette di rivedersi nelle foto inviate.

Questo è mettere davvero l’utente al centro del progetto finale!

Credits della foto in apertura: Alice Cooper performing in San Antonio, Texas 2015-02-11. Photo by Ralph Arvesen. Video e altre immagini dalla Pagina Facebook e dal sito di Alice Cooper.

Copertina del libro Copyd19 dove 70 copywriter hanno raccontato la loro quarantena nel libro ‘Copyd19’ il cui ricavato dalla vendite sarà interamente devoluto alla Protezione Civile.

L’Associazione Italiana Copywriter ha lanciato in questi giorni, sulla piattaforma Amazon Kindle Direct Publishing, il libro “COPYD19 – Creativi in quarantena”.
Un libro partecipativo il cui ricavato andrà interamente devoluto alla Protezione Civile per sostenere le famiglie degli operatori sanitari che hanno perso la vita nella lotta al Coronavirus.

Ma come è iniziata questa iniziativa che vede la luce dopo due mesi di duro lavoro?

Il 20 aprile scorso, all’apice della pandemia, l’Associazione Italiana Copywriter ha chiamato a raccolta i suoi associati ma anche creativi non iscritti proponendo un’idea venuta da Marco Faccio, fondatore dell’agenzia HUB09 – Brand People di Torino. Perché non dare tutti un contributo alla causa e scrivere un racconto breve che avesse come tema il Covid-19 e come questo sia stato vissuto e abbia ispirato chi scrive per mestiere. Nel giro di una settimana sono stati inviati quasi 200 contributi. Un successo incredibile a cui sono seguiti due mesi di selezione, redazione e pubblicazione dei 70 racconti che danno corpo a COPYD19.

Eliana Pavoncello, Presidente A.I.Copy, racconta così COPYD19:

Siamo molto orgogliosi di questo libro, perché abbiamo riunito tanti professionisti, dai più giovani a chi ha fatto la storia di questa professione, per dare una visione variegata di uno dei periodi più difficili della storia, non solo del nostro Paese.
Abbiamo raccontato il lockdown come nessuno ha mai fatto prima.
Settanta copywriter hanno smesso temporaneamente i panni dei cinici pubblicitari per regalarci la loro visione molto umana e molto emozionante di quanto il virus abbia cambiato il modo di rapportarci con il nostro mondo interiore e con il prossimo.
Vi riconoscerete in chi scruta le finestre del cortile, scoprendo storie e legami imprevisti, nei smartworker disperati, nelle parole di sempre che acquistano significati nuovi; vi emozionerete per amori che nascono, per nonni che aspettano, per solitudini che uccidono; sorriderete per l’ironico approccio a certe distrazioni e a certi piccoli guai.
C’è spazio per riflettere ma anche, e soprattutto, per dare una mano alle famiglie di chi non ce l’ha fatta mentre proteggeva la vita di tutti noi.”

Lo scopo dell’iniziativa è puramente benefico e vede tra le firme tanti copywriter, anche di grande esperienza, come Massimo Guastini, Paolo Iabichino, Alfredo Accatino, lo stesso Marco Faccio e Pasquale Barbella (ma anche un art director come il sottoscritto). Creativi che hanno aderito con piacere perché, come dice il libro, “un creativo soffre come gli altri, ma lo sa raccontare meglio”.

Il libro può essere acquistato su Amazon in versione Kindle o in versione cartacea con copertina flessibile rispettivamente a 9,99 € o 15,60€. Vai qui e scegli il formato che preferisci.

Fallo, perché è per una ottima causa!

 

Copyright © 2020 Associazione Italiana Copywriter

Autori: AA.VV.
Copertina: Gianluca Rondoni
Redazione: Eliana Pavoncello, Daniela Montieri, Roberto Ottolino, Liliana Brucato, Eleonora Usai, Elisa Gattamorta, Davide Guida
Prefazione: Roberto Ottolino (uno dei migliori copywriter al mondo)