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Oggi parliamo di un’iniziativa che unisce due temi cari a Partecipactive: gli user generated content e il crowdfunding, questa volta legati a un tema davvero particolare: la pornografia.

Il porno è il più grande business del web. Genera un fatturato annuo di oltre 100 miliardi di dollari e se sparisse da Internet, probabilmente molte persone rinuncerebbero alla connessione. Se soltanto l’1% del guadagno del mercato pornografico online andasse in beneficenza, quante cose buone e intelligenti si potrebbero finanziare? Quante cause benefiche si potrebbero sostenere?

Da questo ragionamento è nata l’idea un po’ pazza e un po’ irriverente di realizzare Come4.org, il primo sito porno con contenuti user generated che devolve in beneficenza i proventi raccolti.

L’idea è dell’urbanista (ma appassionato di web e start-up) Riccardo Zilli e del filosofo Marco Annoni, due giovani milanesi che nel video a seguire ci illustrano il progetto che vorrebbero realizzare una volta ottenuti i fondi necessari: non solo un sito di distribuzione di contenuti generati dagli utenti, ma anche una community e un luogo dove proporre (e scegliere) le cause alle quali destinare i proventi.

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L’intero progetto è basato su un codice etico preciso: rispetto della privacy degli utenti, selezione dei contenuti (no violenze, no minori, no ragazze vestite da bambine – quelli ritenuti inappropriati verrebbero eliminati) e la completa trasparenza nel flusso di cassa e nell’utilizzo dei fondi raccolti con gli abbonamenti e con la pubblicità nel sito. Ulteriori informazioni sul progetto – compresi due speaker deck nella sezione Pitch –  le trovate nel sito di Come4.org.

Una bella intervista a Zilli e Annoni la trovate invece nel blog dell’ADCI (qui).

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La piattaforma Ulele e l’aiuto di tutti per far nascere Come4.org

Per riuscire a realizzare questo progetto, Zilli e Annoni, hanno creato una pagina su Ulule, il noto sito di crowdfunding (ne parlo anche qui) e hanno chiamato a raccolta il popolo della rete con l’obiettivo di raccogliere 10.000 € per realizzare oltre al sito e una campagna di viral marketing.

Come in ogni progetto di raccolta fondi partecipativa, ci sono dei premi che diventano via via sempre più ricchi in relazione al contrbuto versato. Da adesivi e spillette per 10 o 20 €, all’abbonamento a vita per un versamento di 1.000 €. Tutti i reward e le relative quote le trovate qui.

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Le Balene dei miei amici Marco Andolfato, Lele Panzeri e Sandro Baldoni, hanno realizzato una bellissima campagna stampa (il copy e l’art sono Rosario Giordano e Evanghelos Christofellis – la direzione creativa è di Lele e Sandro) per la raccolta fondi di Come4.org su Ulele.

Guardiamola.

Geniale, no? Che ne dite?

Magari però penserete: “Bel progetto, interessante, ma ci saranno  associazioni o cause disposte a farsi finanziare da un sito porno?”.
Le associazioni ci sono, eccome, e molte si stanno già facendo avanti proprio in questi giorni. La prima che ha aderito e che Come4.org intende sostenere sarà quella della Asta Philpot Foundation, la Fondazione inglese che si batte da qualche anno per difendere il diritto dei disabili ad avere una sessualità attiva. Qui trovate il profilo della Fondazione su Wikipedia.

Al momento il sito di Come4.org non contiene porno ma solo spiegazioni utili a comprendere il progetto.
Se volete però contribuire, potete scegliere fra due possibilità:
– un’offerta su Ulule;
– girare una clip della prossima volta che farete l’amore con la vostra dolce metà.
Scegliete voi!.


[UPDATE – 13 ottobre 2012] Quando restano ancora 18 giorni per finanziare Come4.org du Ulele, l’obiettivo è stato addirittura superato. 146% finanziato!

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Tutte le immagini sono tratte dal sito del progetto e dalla relativa pagina su Ulule.

Le community vanno seguite, amate e coccolate, lo sappiamo bene. Ma vanno soprattutto tenute coinvolte con esperienze che creano connessione con il brand e che diano ai fan la possibilità di esprimersi. Se così non fosse – è notizia di questi giorni – la community di Nokia Italia su Facebook (qui) non avrebbe mai raggiunto il milione di fan.

Ma facciamo un passo indietro. A metà del 2010, Nokia chiede a Wunderman, global partner per la comunicazione digitale del brand finlandese e mia agenzia di allora, di sviluppare un progetto in grado di rafforzare il legame con i 200.000 iscritti della sua community Facebook.
I creativi di Wunderman elaborano un concept che prende spunto da una grande verità: i telefoni cellulari che hanno fatto la storia di Nokia, hanno fatto anche la nostra, permettendoci di vivere, lavorare, gioire e amare. Nella intro al sito a seguire, lo spirito di tutta l’operazione.

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Nasce così nell’estate del 2011 la You&Nokia Gallery. Una vera e propria galleria d’arte all’interno della quale l’utente può creare un’opera costituita dall’unione indissolubile di tre contenuti: una foto del proprio Nokia, una foto di se stesso scattata durante il periodo di utilizzo del telefono caricato e un commento.

You&Nokia Gallery, visivamente ispirata ai musei d’arte contemporanea, è aperta al mondo intero: tutti possono caricare contenuti all’interno della galleria, ma allo stesso tempo creare la propria “mostra” da postare su Facebook.

La You&Nokia Gallery trasforma così i telefoni cellulari Nokia in catalizzatori di ricordi. Perché il nostro passato è importante: anche se non ce ne accorgiamo, ci proietta istante dopo istante nel futuro.

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Credits

Agenzia: Wunderman

Creative Director: Toon Coenen e Matteo Righi
Copywriter: Fabio Montalbetti
Art Director: Marco Tironi
Web Designer: Manuela Sissa

Animazioni della intro: Wip Italia
Software Developer: Pierpaolo Ferraro con Wip Italia
Project Manager: Michele Fadigati

G.M: Laura Conti
Client Service Director: Sergio Mandelli
Strategic Planner: Daniele Chieregato
Account interactive executive: Lorenzo Salemme

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Cliente: Nokia Italia

Head of digital marketing Nokia Italia: Sylvain Quernè
Digital marketing assistant Nokia Italia: Carlo Bermani

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La colonna sonora, basata sulla celebre Nokia Tune, è stata realizzata dalla pop band indipendente Reimuda.

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Uno dei progetti partecipativi italiani più interessanti di sempre è quello che riguarda i bumper di Italia Uno, gli ‘stacchetti’ prima dei lanci della rete, dove le persone esclamano: “Italia… Uno!”.

E’ dal 2001 che Italia Uno pubblicizza i suoi programmi attraverso la dimostrazione di appartenenza dei propri spettatori tramite interventi User Generated Content  e lo ha fatto ben prima di YouTube: 15.000 contributi video, quasi 100 ore di girato, ricevuti quando ancora si usava il Vhs e ben prima che il termine UGC fosse coniato.

Poi dal 2008 l’esplosione dell’iniziativa sul web, con la creazione della piattaforma 6come6 dove gli utenti possono uploadare i propri contributi video, votare, scegliere quelli che saranno poi visti in televisione e addirittura l’upload dei video nell’siola di Mediaset su Second Life. Sembra di parlare di 30 anni fa e non di 3, pazzesco che nel frattempo Second Life sia sparito nel nulla. Ma questo è Internet!

A distanza di 10 anni, Italia Uno continua a usare i bumper realizzati dalla gente per la gente (altri esempi li trovate qui, qui e qui), ma da tempo la piattaforma 6come6 ha iniziato a chiedere alle persone di raccontare delle microstorie nella sezione “Che storia” suddivise tra al lavoro, studio, amici, vacanza, tempo libero, con lui/lei, in famiglia per eleggere i ‘Numeri Uno’.

Non si sa se cambieranno i bumper di Italia Uno o se le storie delle persone entreranno in un programma dedicato, sicuramente sarà un’altra iniziativa fatta da Italia Uno con i propri utenti, per un maggior legame, per un maggior senso di appartenenza.


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Kutiman è un produttore e musicista funk israeliano, già conosciuto grazie al suo sorprendente album Thru You realizzato con video amatoriali di YouTube remixati.

Kutiman ha anche remixato i Maroon5 e creato musica con ogni tipo di video, anche con quelli di attrezzi da cantiere, come in Kutiman Mixes Craftsman. Tutti i suoi remix sono nella pagina personale su YouTube.

Il nuovo remix My Favorite Color è un progetto partecipativo ex post: gli autori dei singoli video sono inconsapevoli di aver partecipato al progetto fino a che non vengono contattati e possono vederne il risultato corale: il remix che nasce dalla fantasia di Kutiman e dalla sua capacità di scegliere e mixare video che trova su YouTube.

Un progetto partecipativo indipendente che non dimentica quelli che hanno contribuito, nelle note che accompagnano il remix su YouTube, l’artista ha linkato tutte le circa venti fonti di materiale originale utilizzate per creare questo nuovo remix suddivise per strumento, proprio come fossero una band virtuale che lui ha diretto dal suo studio di montaggio.

So, let me introduce to you the band:

http://www.youtube.com/watch?v=PGVBajZdv3E&feature=related Organ
http://www.youtube.com/watch?v=NiJR9_zry-g Rim
http://www.youtube.com/watch?v=B8sHfjyAuxs Rain stick
http://www.youtube.com/watch?v=cmk6oST2ehg Ride
http://www.youtube.com/watch?v=lCHwRc_SUA8 Brushes
http://www.youtube.com/watch?v=dzIbPuSQ3IQ Drums
http://www.youtube.com/watch?v=J0Df5oBCbXA Saxophon
http://www.youtube.com/watch?v=1eisGn-aFVY&feature=related Piano 1
http://www.youtube.com/watch?v=8cEPZcvdyCk Piano 2
http://www.youtube.com/watch?v=6gB0y6EfDeg Piano 3
http://www.youtube.com/watch?v=KInzY7itSaA Frensh horn 1
http://www.youtube.com/watch?v=iOHcVv-iPkk French horn 2
http://www.youtube.com/watch?v=XwNNQcW3gnE French horn 3
http://www.youtube.com/watch?v=-J8sSXO9VWk Vocal
http://www.youtube.com/watch?v=5KcT0kIlPPQ Triangle
http://www.youtube.com/watch?v=b2r7DG8VfGI Cello 1
http://www.youtube.com/watch?v=qu1m780i1Bg Cello 2
http://www.youtube.com/watch?v=bDHnkGeD8QQ Cello 3
http://www.youtube.com/watch?v=TdbKwsK5O7w Micro synth
http://www.youtube.com/watch?v=tIb5X9X_tPk Korg MS-20 synth
http://www.youtube.com/watch?v=87s5V1S9IGw Native american flute
http://www.youtube.com/watch?v=4neudwAyvAg Flute
http://www.youtube.com/watch?v=x0ay-s0QZh8 Guitar