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Traditionally, porn has been a taboo subject – but the fact is, over 35 million people visit Pornhub.com everyday! How do we reach the next 35 million? We need a national advertising campaign that can be channeled through mainstream media”.

Dal brief del contest
PornHub Creative Director Challenge

PornHub ha lanciato alla fine di febbraio un contest per trovare il Direttore Creativo del sito porno numero uno al mondo e offrirgli un contratto annuale.

Il suo compito sarà quello di realizzare una campagna pubblicitaria mainstream, adatta ad ogni tipo di pubblico e età, per promuovere il sito di video sharing porno numero 1 al mondo.

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PornHub-Campaign-crowsourced-advertising-via-Partecipactive-CTA

Non è la prima volta che PornHub ricorre all’aiuto della folla e dei fan: è già capitato per Save the Boobs (qui). Questa volta, per la selezione è stato scelto di utilizzare i meccanismi del crowdsourced advertising, con il coinvolgimento della fan base attraverso i canali proprietari – per primo il blog – e una campagna di digital PR.

Un dettagliato brief (qui) prevede la creazione di una campagna pubblicitaria da veicolare nei media tradizionali come affissione, stampa, dinamica e anche TV.

La peculiarità della campagna richiesta non è tanto scontata se conoscete – o fate finta di non conoscere – la pubblicità che si vede abitualmente nei siti per adulti. Questa dovrà infatti rivolgersi a un pubblico molto vasto, non avere immagini di nudo e non dovrà incorrere mai nei meccanismi della censura.

Un’ulteriore sfida nella sfida per il contest che chiude il 31 marzo 2014.

PornHub Campaign crowsourced advertising via Partecipactive Print ads

Per raccogliere e mostrare i contributi inviati dai candidati è stato aperto un tumblrlog nella piattaforma di microblogging tumblr.
Oltre alla gallery, ci sono le regole e il brief per partecipare. Trovate tutto qui. Il concetto da comunicare è semplice: “nel porno c’è qualcosa di interessante per chiunque e PornHub è il sito dove trovarlo gratuitamente quando, dove e come si vuole”.

L’esempio per far comprendere il giusto livello di humour è invece l’annuncio stampa qui sopra. Il pubblico è invece quello che non conosce PornHub.

Semplice?

PornHub Creative Director Challenge_submissioni 02 Alcune campagne sono davvero geniali, altre un po’ meno.
Alcune completamente fuori strada ma troppo divertenti, altre troppo autoreferenziali.

Ognuna racconta l’arte e lo spirito del direttore creativo che collaborerà con il marketing team del sito. Il passo difficile sembra quello di realizzare qualcosa davvero mainstream per rivolgersi ai 35 milioni che ancora non sanno cos’è PornHub.

A giudicare da quanto è stato pubblicato finora nella Gallery, sembrano più esercizi per convincere affezionati utenti a spostarsi da un portale all’altro che una vera campagna per convincere i famosi 35 milioni.
Sarà questa la soluzione?

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Chissà chi riuscirà a indovinare il brief. E poi. Avrà ragione chi dice che queste operazioni sono destinate a risultati deludenti per la qualità del lavoro o chi dice che dipende solo dalla quantità dei partecipanti? Io dico che tra 38 milioni un genio dell’advertising con voglia di partecipare c’è di sicuro!

Giudicate voi su pornhubcampaign.tumblr.com.

 

[ U P D A T E ] 

Se volete votare i 15 finalisti e aiutare PornHub a trovare il nuovo direttore creativo potete farlo qui.

.PornHub Creative Director Challenge_submissioni 03PornHub Creative Director Challenge_submissioni 01 PornHub Creative Director Challenge_submissioni 06 Tutte le immagini e le informazioni sono tratte da pornhubcampaign.tumblr.com.

In questi giorni l’Art Directors Club Italiano si interroga sul fenomeno del Crowdsourcing in relazione al Concorso indetto dal Ministero del Lavoro sulla piattaforma Zooppa.
E’ un tema complesso, controverso, molto legato alle modalità della rete.

Ha a che fare con il lavoro o è un gioco? Le opinioni sono differenti, si mette l’accento soprattutto sulle piattaforme di User Generated Advertising. Ci si chiede se lavorare alle Competition sia un’opportunità affascinante da parte delle aziende per fare le cose assieme alle persone, o sfruttamento di creativi sottopagati.

Sicuramente all’interno del mondo della creatività italiana c’è il desiderio di saperne di più. Magari dalla voce di un insider.

Stefano Torregrossa ha analizzato dall’interno il fenomeno del Crowdsourcing e lo ha raccontato attravero gli occhi di un graphic designer curioso nel libro Masse Creative, Il fenomeno del crowdsourcing: rivoluzione o fregatura?

Nel libro, scaricabile in download gratuito qui, Stefano ripercorre la storia del Crowdsourcing, ne analizza i pro e i contro dal punto di vista dell’azienda, della piattaforma, del creativo e dell’agenzia.
Si chiede se c’è la fregatura. Lo fa attraverso ottimi articoli, interviste esclusive a Alessandro Cappellotto di Zooppa e Bruno Pellegrini di UserFarm e le opinioni degli zoopers, i membri della community.

Masse Creative è un bel libro. Stefano scrive bene e racconta in modo completo e neutrale il fenomeno del Crowdsourcing con uno stile fresco, tanta infografica, ma soprattutto lasciando a noi il piacere di trarre le conclusioni.